Mascali è un comune italiano della Città Metropolitana di Catania di circa14.000 abitanti e l’attuale centro abitato insiste su un territorio di 38 kmq che si estende dal mare fino alle pendici dell’Etna, dista da Catania 33 km, 25 km da Taormina. Il territorio del Comune di Mascali è ad alta potenzialità turistica, principalmente nella stagione estiva, ricco di aspetti paesaggistici, di spiagge, di storia, di tradizioni. Il viaggiatore arabo Al Edrisi nella sua massima opera geografica conosciuta come “Libro di Ruggero” redatta nel 1154, descrive Mascali come un villaggio adagiato su di un colle, lodandone la fertilità dei terreni e l’abbondanza d’acqua. Nel 1543, il vescovo di Catania ottenne da Carlo V il “mero e misto imperio”, ossia la giurisdizione civile sul territorio, istituendo così ufficialmente la Contea di Mascali. Per proteggere la città dalle incursioni turche furono innalzate alcune torri di avvistamento, ben sette secondo la leggenda, disseminate su tutto il territorio della contea. Nel 1693 il terremoto della Val di Noto lasciò Mascali semidistrutta (ma i mascalesi, caso unico fra le comunità della Sicilia orientale, si salvarono quasi tutti poiché, al momento della maggior scossa dell’11 gennaio, erano in processione, all’aperto, con le reliquie di San Leonardo); già in tale epoca si pensò di ricostruirla più a valle, ma il terreno acquitrinoso della piana sottostante ne scoraggiò l’insediamento. A causa dell’eccessiva fiscalizzazione a cui i terreni erano sottoposti, sempre più insistenti si fecero le richieste di autonomia amministrativa da parte dei numerosi borghi sorti nel territorio mascalese e tutto ciò segnò la fine della Contea. Nel periodo moderno Mascali, segnata dall’ eruzione del vulcano, che devastò l’antico borgo nel 1928, quando una bocca apertasi ad appena 1150 m di quota, incanalandosi nel torrente che attraversava l’abitato, seppellì Mascali per intero, la ricostruzione architettonicamente esprime tutto lo sviluppo e l’inquietudine artistica di quegli anni, divisa a metà tra edifici ispirati alle linee del futurismo e del razionalismo ed edifici di stampo conservatore stile ottocentesco. Gli edifici pubblici sono espressione della cosiddetta “architettura di Stato”, il regime si avvalse della consulenza di illustri architetti. La leggenda narra che la Piazza Duomo fu ultimata in fretta e furia in una sola notte, alla notizia che il Duce, il giorno dopo in visita ad Acireale, avesse espresso la volontà di visitare la nuova città. Il giorno dopo effettivamente il Duce passò da Mascali, ma solo per una rapida sosta alla stazione con saluto dalla scalinata della stessa. L’economia del territorio si basa sull’agricoltura (vigneti), famoso il Nerello mascalese, sul commercio e sulle attività legate al settore secondario e terziario. Il bacino di utenza dell’Istituto fa riferimento alla popolazione scolastica di Mascali centro e delle sue dieci frazioni. (Carrabba, Fondachello, Montargano, Nunziata, Porto Salvo, Puntalazzo, Sant’Anna, Sant’Antonino, Santa Venera, Tagliaborse).